Gli inquinatori
Giunto
all’ingresso del quarto cerchio, mi trovai di fronte ad un bivio. Subito mi
corse incontro un bambino vivace e allegro, che mi salutò in modo amichevole
chiamandomi per nome, come se ci fossimo sempre conosciuti. Disse che mi stava
aspettando da molto tempo e, facendosi serio in viso, mi invitò a seguirlo: ”Ho
tanto da mostrarti, vieni con me”. Gli chiesi di rivelarmi il suo nome e quando
si girò rimasi senza fiato nell’accorgermi che altri non era che io all’età di
4-5 anni. Mi disse che sarebbe stato la mia guida nel proseguimento del viaggio
dato che, avendo conservato la purezza incontaminata dei bambini, poteva
giudicare con distacco e con una coscienza critica tutti coloro che quaggiù
erano puniti. Ci recammo sulla sommità di una collinetta e davanti ai nostri
occhi apparve lo spettacolo raccapricciante di un immenso e secco deserto privo
di vegetazione e animali, avvolto completamente in una coltre pesante di fumo
scuro, denso e maleodorante. Si percepiva un caldo umido e torrido nonostante
nessun raggio di sole potesse penetrare. Le uniche forme di vita erano poche
anime nude, tossivano in continuazione, si lamentavano per il dolore provocato
da terribili tumori e piaghe cutanee e si agitavano non trovando mai pace. Il
bambino rivelò che qui erano puniti gli inquinatori, ovvero coloro che in vita
avevano vissuto senza rispettare la natura e avevano sprecato e consumato in
modo sfrenato anteponendo il guadagno personale al bene comune. “Tra di loro“,
spiegò la guida, “ci sono gli uomini dissennati che hanno compiuto gravissimi
peccati verso l’umanità, quali l’aver riversato scorie radioattive nei mari,
nei fiumi, nei terreni coltivabili o nelle falde acquifere, l’aver diffuso gas
tossici nell'atmosfera, l’aver disboscato intere foreste per coltivare e
produrre in modo intensivo e l’aver generato una gran quantità di rifiuti
abbandonati poi nell’ambiente o accumulati in discariche abusive”. Il bambino
mi rivelò come questi dannati, che con le loro azioni irresponsabili avevano
fatto “ammalare” la Terra, ora soffrissero delle stesse malattie che hanno
causato, fossero confinati in un arido deserto senza forme viventi e non
potessero più vedere la luce del sole, dovendo allo stesso tempo sopportare un
caldo opprimente. Inoltre questi peccatori erano le uniche anime a non avere la
capacità di prevedere il futuro, proprio come in vita non si erano preoccupati
delle conseguenze dei loro comportamenti, soprattutto nei confronti delle
generazioni successive.
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