I presuntuosi



Camminando io arrivai in un luogo che di particolare aveva ben poco. Era una baia, sperduta nel nulla più totale, desolata e priva di essenza. Sembrava un luogo disperso, ricoperto unicamente dalla più oscura nebbia. In mezzo a tutta questa nebbia, sentii improvvisamente forti lamenti. Le lingue erano diverse, alcune strane, altre del tutto sconosciute, ma sentivo sicuramente esclamazioni di rabbia e di dolore. Chiesi dunque al mio maestro: “Maestro, ma chi sono questi esseri, e di cosa si lamentano?”. “In questa pessima condizione” disse con un tono pacato “vivono coloro che pensano di sapere sempre tutto, di conoscere ciò che non si può neanche lontanamente immaginare, coloro che credono di essere superiori agli altri: i presuntuosi.” Io, un po’ sorpreso allora chiesi “ma cos’hanno da lamentarsi così?” “Stanno soffrendo, a causa della loro ripetuta sfacciataggine e arroganza verso tutti gli altri. Si sono ripetutamente presi gioco della società, e questa è la giusta punizione”. Tutto ciò mi fece paura per un istante, ma nonostante ciò mi avvicinai ad essi, e osservai che tutti correvano verso qualcosa sulla sabbia, mosso dal vento e oscurato dalla nebbia. Mi avvicinai, cercando di stare il più lontano possibile dalle creature, e osservai il centro di quel pezzo di stoffa: aveva raffigurato al centro un uomo su una torre, che guarda tutti gli altri dall’alto.

A. Grieco 3CLA


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